Premessa

Questo sito nasce con l’idea di sensibilizzare le persone in campo ambientale e in termini di biodiversità ,facendo altresì della mia passione un lavoro. Da anni cerco di trovare un’alternativa alle normali pratiche agronomiche e di utilizzare la flora spontanea per creare giardini e coltivare la terra affinchè attirino specie animali tanto preziose per l’equilibrio naturale degli ecosistemi. Purtroppo le pratiche agricole e la gestione territoriale, spesso, riducono sempre più le aree naturali ,con la conseguente distruzione degli habitat portando inevitabilmente ad un considerevole calo di biodiversità. Considerando questa situazione mi sono sempre chiesto che cosa potessi fare per rallentare questo processo. Ebbene, cominciai a pensare che ognuno di noi avrebbe potuto fare la sua parte. Come? Trasformando il proprio giardino o il proprio terreno in un area che si avvicinasse sempre più ad un ambiente naturale. Che cosa serve prima di tutto per poter fare questo? Tanta pazienza e passione! Vedete, per distruggere un’area naturale ci vuole un tempo che varia da qualche ora…a qualche mese….ma per ricostruirla, ci vogliono anni, soprattutto nelle zone in cui l’impatto antropico è stato notevole. E i costi? Prima di parlare di costi bisogna chiedersi perché è così importante mantenere la diversità biologica e la salvaguardia degli ecosistemi. E se io non amo la natura perché credo che non sia importante? Be……vediamo….la natura ti da l’ossigeno, ti da il cibo…ti da l’acqua…..lavora i tuoi scarti, ti rilassa…in pratica ti mantiene in vita……Non è sufficiente questo per amarla?

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venerdì 11 gennaio 2013

Come preparare il terreno durante il periodo invernale





Come spesso ho detto, il suolo, non è solo un mucchio di terra associato a organismi, ma è un qualcosa di più complesso. Nel periodo invernale, possiamo fare diverse cose per aiutare il nostro piccolo ecosistema a crescere e a divenire sempre più vicino ad uno stato naturale. Sfatiamo il mito e l’errata convinzione che le foglie e i rami nel terreno equivalgono a sporco o a terreno fertile per i parassiti. Anzi, il lasciare foglie e rami nella terra apporta molti vantaggi, non solo legati alla fertilizzazione della stessa, ma anche all’instaurarsi di una comunità biotica che lavorerà al posto nostro. Ricordo che prima della comparsa dell’uomo, la terra ha sempre prolificato autonomamente. Questo punto, per molti è difficile da digerire, ma vorrei sottolineare come molta gente non abbia una chiara idea di come funzioni il sistema terra e di come la vita sia straordinariamente meravigliosa proprio per la sua complessità. Un esempio concreto di quello che sto dicendo lo troviamo nel bosco. Qual’ è il bosco che non presenti un’ insieme di ramaglie, foglie e legno marcescente? Solo quello dove viene fatta manutenzione da parte dell’uomo e devo dire che anche molti studiosi sono favorevoli a questo tipo di pratica. Constatando che nella nostra presunzione stiamo distruggendo un pianeta, io penso che per un attimo dovremmo soffermarci sul fatto che forse abbiamo ancora tanto da imparare. Detto questo, nel substrato creato con foglie e ramaglie svernano molti organismi utili, soprattutto artropodi, specializzati nel consumare il materiale che si trova nel suolo stesso. Questi biotrituratori svolgendo il loro naturale processo ecologico, ovvero consumando e triturando il materiale, con la collaborazione di batteri e funghi lo rendono disponibile alle le piante, completando così il ciclo. Ci sono anche altri vantaggi nel creare uno strato di ramaglie, foglie e altri prodotti vegetali e cioè si evita il compattamento del suolo, poiché questo strato ammortizza il nostro peso durante il nostro passaggio, ovvero durante i periodi lavorativi di raccolta semina o potatura. Associando questo metodo al lavoro utile degli organismi del suolo, otteniamo uno strato completamente naturale dove il terreno diventa molto più poroso e quindi diviene strutturalmente ottimo per i nostri vegetali. Altro vantaggio di questa pratica è che si crea un microclima, molto utile durante le escursioni termiche del periodo invernale o estivo dovute ai cambiamenti climatici. Inoltre come per la pacciamatura, poiché questa non lo è anche se lo può sembrare, si diminuisce l’evaporazione dell’acqua. A distanza di tempo, come per il bosco si formano acidi umici, utili per le piante, si apportano molti elementi al terreno necessari per ottenere un buon raccolto, non si usano attrezzature meccaniche per lavorare la terra, visto che al posto loro ci sono artropodi, batteri e funghi  e quindi si diminuiscono i costi di gestione, nonché il lavoro.




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