Premessa

Questo sito nasce con l’idea di sensibilizzare le persone in campo ambientale e in termini di biodiversità ,facendo altresì della mia passione un lavoro. Da anni cerco di trovare un’alternativa alle normali pratiche agronomiche e di utilizzare la flora spontanea per creare giardini e coltivare la terra affinchè attirino specie animali tanto preziose per l’equilibrio naturale degli ecosistemi. Purtroppo le pratiche agricole e la gestione territoriale, spesso, riducono sempre più le aree naturali ,con la conseguente distruzione degli habitat portando inevitabilmente ad un considerevole calo di biodiversità. Considerando questa situazione mi sono sempre chiesto che cosa potessi fare per rallentare questo processo. Ebbene, cominciai a pensare che ognuno di noi avrebbe potuto fare la sua parte. Come? Trasformando il proprio giardino o il proprio terreno in un area che si avvicinasse sempre più ad un ambiente naturale. Che cosa serve prima di tutto per poter fare questo? Tanta pazienza e passione! Vedete, per distruggere un’area naturale ci vuole un tempo che varia da qualche ora…a qualche mese….ma per ricostruirla, ci vogliono anni, soprattutto nelle zone in cui l’impatto antropico è stato notevole. E i costi? Prima di parlare di costi bisogna chiedersi perché è così importante mantenere la diversità biologica e la salvaguardia degli ecosistemi. E se io non amo la natura perché credo che non sia importante? Be……vediamo….la natura ti da l’ossigeno, ti da il cibo…ti da l’acqua…..lavora i tuoi scarti, ti rilassa…in pratica ti mantiene in vita……Non è sufficiente questo per amarla?

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martedì 17 luglio 2012

Ecotipi



Le specie che presentano ampia estensione geografica sviluppano quasi sempre popolazioni adatte localmente chiamate ecotipi che hanno valori ottimali e limiti di tolleranza modificati in funzione delle condizioni locali. Gli ecotipi sono sottospecie geneticamente differenziate che son ben adatte ad un particolare insieme di condizioni ambientali. In pratica, specie che hanno ampi areali di distribuzione lungo gradienti di temperatura o di altre condizioni, spesso presentano differenze fisiologiche, e qualche volta morfologiche, nelle diverse parti del loro areale. Prendiamo per esempio Achillea millefolium, una composita. Essa cresce sia nelle valli che ad elevate altitudini nella Sierra Montana. Le piante che vivono a bassa latitudine sono alte, mentre le piante che vivono ad elevata altitudine presentano una struttura bassa. Nel caso in cui i semi di entrambe le varietà vengono piantati in una stessa coltivazione posta al livello del mare, esse mantengono le loro diverse stature, alta e bassa, indicando che si è verificata fissazione genetica. Perché ho voluto introdurre questo argomento? Perché quando si fa agricoltura naturale, è molto importante utilizzare prevalentemente specie che vivono nell’area in cui abitiamo. Questo perché esse si sono adattate al luogo e presentano le caratteristiche migliori per sopravvivere. Quindi la barriera contro i patogeni deve essere prevalentemente costruita con specie autoctone, che sono in grado di fronteggiare maggiormente la competizione da parte di specie esterne, sapendo utilizzare meglio le risorse e lo spazio perché adattate. Inoltre c’è il problema che pur destando preoccupazione tra i biologi viene totalmente ignorato dalle istituzioni, ovvero quello delle invasioni biologiche. Queste specie definite alloctone, sono state portate al di fuori del loro areale di distribuzione creando danni economici all’agricoltura, divenendo una minaccia per le specie indigene e la salute delle persone. Comunque tornerò meglio sull’argomento. Altresì, come ho spesso sostenuto, molti insetti che abitano nell’area in cui viviamo, sono legati alle specie vegetali del luogo, perché essi in alcuni stadi vitali si nutrono delle stesse. E siccome noi sappiamo che la biodiversità, genera la competizione ed essa funge da barriera, piantando specie autoctone (così si chiamano), non facciamo altro che attirare questi preziosi alleati. Ultimamente i cambiamenti climatici stanno creando non poche problematiche, perché purtroppo sia animali che piante sono temperatura dipendenti…….come già detto…..comunque sia veniamo ad un problema alla volta.

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