
Molti quando sentono parlare di
evoluzione o selezione naturale, pensano subito che sia una “bufala umana”....una
menzogna che non ha ne capo ne coda, soffermandosi come spesso mi sento dire sulla
parola teoria, che per il linguaggio comune non ha nulla di certo. In realtà,
non è una teoria, ma una realtà. Anzi io credo che sia stata un colpo di genio
da parte di chi l’ha “inventata”, (che sia stato Dio o la natura dell’universo),
perché permette alle specie di adattarsi alle diverse perturbazioni, umane e
naturali. Quello che intuì masanobu, a suo tempo, fu che questa caratteristica
della vita, risulta essere indispensabile per il buon funzionamento della
stessa. Prima però di vedere nel dettaglio questa cosa, darò un’infarinatura
sull’argomento. La selezione naturale, è il processo attraverso il quale
determinate modifiche “favorevoli” divengono sempre più comuni da una
generazione all’altra. L’evoluzione invece, è la trasformazione di organismi
primitivi, in organismi sempre più differenziati e complessi che nel tempo
nascono per mezzo della pressione naturale. Ora come tutti gli argomenti, c’è
una vastità di notizie da poter aggiungere allo stesso, ma io mi limiterò solo
ad alcuni aspetti. Quando ho affrontato l’evoluzione dell’ecosistema non ho fatto
altro che mettere in evidenzia proprio questo concetto. Noi sappiamo che il
mondo è caratterizzato da diversi tipi di suolo, e di clima. Quindi ciò
comporta una diversificazione strutturale e fisiologica per la sopravvivenza di
una specie (evoluzione più selezione). La produzione del seme, permette di avere
una variabilità genetica, ovvero un codice genetico talmente vario da poter
garantire secondo statistica almeno la sopravvivenza di qualche individuo sotto
la pressione naturale. Facciamo un esempio. Ipotizziamo di seminare un
qualsiasi ortaggio, in mezzo ad altre piante, selvatiche o non. I semi seminati
verranno gettati un po’ qua un po’ la in maniera disordinata. Noi sappiamo che perché
un seme germini servono però determinate condizioni ambientali....come la luce,
l’umidità la temperatura, lo spazio ecc....Ebbene di questi semi, in condizioni
favorevoli, ne possono nasce un po’, tutti, o neanche uno..... La competizione
con altre specie o la non competizione come nel caso dell’orticultura
moderna...favoriscono determinati caratteri piuttosto che altri...in pratica li
stiamo sottoponendo a selezione.....si parla di selezione naturale, se essa
proviene dall’ambiente, mentre si parla di selezione artificiale se essa
avviene per mezzo dell’uomo. L’intuizione di masanobu, che io appoggio, fu
proprio che l’addomesticamento eccessivo di alcune specie vegetali, le ha rese
talmente dipendenti dalla mano dell’uomo che la loro sopravvivenza è oggi
garantita solo da particolari pratiche di lavorazione, avendo perso quei
caratteri che le rendevano per certi aspetti selvatiche o competitive....questo
ha comportato così un aumento dei costi nonché una debolezza delle stesse nei
confronti di malattie e parassiti, come già ho sostenuto diverse volte. Anche
se può sembrare di poco conto, l’argomento selezione è molto importante, anche perchè
stiamo entrando nell’era dell’ogm che io certamente non approvo. Le soluzioni
alle crisi alimentari, ai problemi ambientali ci sono, il problema è che le persone
non sono informate o istruite e gli interessi economici vengono prima di tutto.
Siamo noi che dobbiamo imparare dalla natura e non il contrario.....(mi scuso per l'immagine non troppo chiara)