L’ambiente induce le piante ad
adottare delle strategie per sopravvivere alla stagione avversa( difficile), e
per questo, specie diverse, possono presentare forme di adattamento
identiche se sottoposte a stimoli ambientali simili. Da questo, se ne trae un
raggruppamento che viene definito forma biologica. Rankier, divise in categorie
le piante vascolari a seconda dei sistemi
adottati per proteggere gli organi perennanti durante la stagione
avversa (arida estiva o fredda invernale).
Butomus umbellatus.....una delle più belle piante ,secondo il mio parere, della nostra flora |
Terofite: Piante erbacee annuali
che superano la stagione avversa con seme.
Idrofite: Piante perenni erbacee
che superano la stagione avversa portando la gemma sotto la superficie
dell’acqua.
Elofite: idrofite che portano i
rizomi sott’acqua ma con fusto emergente.
Geofite: piante perenni erbacee
che portano le gemme sotto la superficie del suolo (esempio tutti i bulbi come
aglio,cipolla ecc).
Emicriptofite: piante erbacee
perenni che portano le gemme a livello
della superficie del suolo protette da guaine fogliari, squame o parti morte
della pianta.
Camefite: piante erbacee perenni
con gemme poste a 20-30 cm dal suolo protette dalle perule (particolari
strutture fogliari).
Fanerofite: Piante legnose
perenni, con gemme poste al di sopra di 30 cm protette dalle perule
Nel mio sistema di agricoltura naturale lavoro molto utilizzando la competizione tra specie, basandomi altresì sulla forma biologica nonchè sulle proprietà delle piante stesse che intendo utilizzare. |
Perché ho voluto parlare di
questa classificazione? Ora lo spiego. Nel post precedente ho parlato delle
successioni ecologiche. Pensiamo per un attimo al classico metodo di coltivazione che
prevede la semina delle specie da coltivare e che oltre all’aratura si interviene con l’utilizzo di diserbanti. Quali sono tra le forme biologiche elencate quelle
che troviamo spesso a "dannare l’anima" pur utilizzando il diserbo e quali invece
scompaiono lasciando spazio alle altre di colonizzare con facilità il terreno?
Be, se leggiamo le forme biologiche, possiamo vedere ed evidenziare che sono proprio
le terofite le specie che spesso si
combattono. Perchè? Proprio per la strategia di riproduzione. Superano le
stagioni avverse con semi e sono annuali. Mentre le altre forme, una volta che
sono state distrutte vengono il più delle volte eliminate fisicamente. Ora noi
sappiamo che in natura vige la competizione. Se noi togliamo la possibilità ad
alcune piante di insidiarsi, lasceremo sicuramente la possibilità ad altre di
farlo. Il successo delle terofite ,si può sicuramente notare, perché ormai, le
sponde dei fiumi e i bordi dei campi nonché gli orti e i frutteti sottoposti a stress cronico, sono
omaggiati da questa forma biologica. L’esempio pratico e dato dalle graminacee sebbene non tutte siano annuali.
Inoltre c’è un altro problema. Molti animali, soprattutto insetti dipendono
esclusivamente dalla sopravvivenza di alcune piante, poichè nel loro stadio di sviluppo presentano
diverse forme e quindi diversi modi di alimentarsi.Quindi i metodi di coltivazione o gestione odierni, non fanno altro che degradare
l’ambiente fino al suo stadio iniziale. E cosa comporta questo? Nel tempo porta
alla riduzione delle risorse fino a che non si parla di desertificazione,
incentivata anche dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento.Le persone
che pensano di fare un affare oggi, si troveranno sicuramente a piedi domani. Nessuno
purtroppo pensa al domani. Ricordate che l’equilibrio è dato dalla competizione
e la competizione è data dalla biodiversità.L'argomento verrà capito ancora meglio quando parlerò delle catene alimentari e dell'importanza di queste catene.Un ambiente sano riduce,come spesso dico, i
costi di gestione!
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