Esistono molte erbe selvatiche che possono
essere piantate e mantenute tra le verdure del nostro terreno affinché si
ottengano diversi tipi di vantaggio. Le erbe selvatiche, generalmente possono
essere introdotte nel nostro campo o orto per diverse ragioni. La cosa
difficile, per un amatore è riconoscere le specie vegetali. E come si fa?
Diciamo che bisognerebbe o fare un corso di botanica, o consultare gli esperti,
o navigare in internet (poco tecnico), visto che esistono molti siti validi. Generalmente
le piante erbacee possono essere utilizzate per:
-alimentarsi
-curarsi
-curare le piante
-combattere gli insetti nocivi
-aiutare gli insetti utili
-ridurre le specie vegetali considerate da noi
fastidiose per mezzo della competizione
-ammirare le fioriture, (perché no)
Ecc….
Come vedete i vantaggi sono moltissimi. Prima però
di proseguire con il discorso dobbiamo parlare di alcune regole importanti:
-Come detto per i funghi, bisogna stare
molto attenti a consumare erbe spontanee, perché molte sono pericolose e
possono risultare mortali. Difatti, come sempre bisogna consultare gli esperti
prima di prendere decisioni che possono costare care.
-Alcune specie non si possono prelevare.
Quindi attenti alle regolamentazioni regionali, comunali forestali ecc…per
alcune si possono prelevare i semi (informatevi comunque prima presso le
strutture idonee).
Buphthalmum salicifolium , anche questa pianta ha molte proprietà |
Dal punto di vista alimentare e curativo, si deve
essere preparati, quindi aver fatto dei corsi con persone esperte del settore.Ci si può ugualmente sbizzarrire con altre opzioni. Per esempio sono note
le “labiate” non solo per la loro bellezza, ma perché apprezzate da molti
insetti impollinatori. Quindi si potrebbero piantare per esempio diverse
tipologie di labiate autoctone per salvaguardare la specie stessa dalla
minaccia antropica e per attirare a noi insetti utili. Altra tipologia
importante sono le famose leguminose. Ormai ci sono talmente tanti siti che ne
parlano che sarebbe inutile approfondire il discorso, quindi mi soffermo e
sottolineo solo il fatto, che sono in grado di fissare azoto atmosferico e
quindi arricchire il terreno dello stesso. E’ un tipo di fertilizzazione
naturale (per approfondimenti vedere il ciclo dell’azoto nel sito).Curare le
piante…molti di voi non sanno che molte specie autoctone sono in grado di
curare malattie come il cancro gommoso (sperimentato personalmente) o funghi patogeni di
ogni genere. Inoltre se piantate in prossimità di alberi da frutto sono in
grado di aumentarne le difese immunitarie. Per chi come me, non è amante degli
agenti chimici, può evitare il diserbo manuale e chimico utilizzando la
competizione tra specie. Molto importante è il modo in cui le piante crescono e
si diffondono. La forma biologica, (argomento già trattato), ne è un esempio e
ci può aiutare nel scegliere la tipologia adatta allo scopo. Ammirare le fioriture…io sono del
parere che molte persone gettino i soldi (sebbene ognuno sia libero di fare ciò
che vuole). Abbiamo tanti di quei fiori stupendi in Italia che, non capisco il perché
, molti acquistino quelli esotici. Oltre a creare il problema delle invasioni
biologiche (argomento già trattato), si riduce la possibilità delle specie
native, animali e vegetali di sopravvivere. Alcune volte nascono spontaneamente
nei nostri giardini, ma vengono tolte subito, perché comuni o considerate
malevole….fare agricoltura naturale vuol dire essere in pace con la natura e
utilizzarla nel pieno delle sue potenzialità. Vorrei aggiungere un altro punto.
Il mio orto, è disseminato di piante officinali, ma non di quelle che pensate
voi, ovvero quelle proposte dai garden center, ma di quelle che ho piantato io,
prelevate in natura o in giardini di persone che le volevano estirpare (beata
conoscenza). Ebbene queste piante possono essere date agli animali da cortile
per incrementarne il loro sistema di difesa immunitario e la qualità della carne che verrà
successivamente consumata da noi. Come sempre, fare agricoltura naturale, non
vuol dire soffermarsi sempre sulle solite cose, ma ampliare quella che è la
visione della natura nel suo complesso.
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