Premessa

Questo sito nasce con l’idea di sensibilizzare le persone in campo ambientale e in termini di biodiversità ,facendo altresì della mia passione un lavoro. Da anni cerco di trovare un’alternativa alle normali pratiche agronomiche e di utilizzare la flora spontanea per creare giardini e coltivare la terra affinchè attirino specie animali tanto preziose per l’equilibrio naturale degli ecosistemi. Purtroppo le pratiche agricole e la gestione territoriale, spesso, riducono sempre più le aree naturali ,con la conseguente distruzione degli habitat portando inevitabilmente ad un considerevole calo di biodiversità. Considerando questa situazione mi sono sempre chiesto che cosa potessi fare per rallentare questo processo. Ebbene, cominciai a pensare che ognuno di noi avrebbe potuto fare la sua parte. Come? Trasformando il proprio giardino o il proprio terreno in un area che si avvicinasse sempre più ad un ambiente naturale. Che cosa serve prima di tutto per poter fare questo? Tanta pazienza e passione! Vedete, per distruggere un’area naturale ci vuole un tempo che varia da qualche ora…a qualche mese….ma per ricostruirla, ci vogliono anni, soprattutto nelle zone in cui l’impatto antropico è stato notevole. E i costi? Prima di parlare di costi bisogna chiedersi perché è così importante mantenere la diversità biologica e la salvaguardia degli ecosistemi. E se io non amo la natura perché credo che non sia importante? Be……vediamo….la natura ti da l’ossigeno, ti da il cibo…ti da l’acqua…..lavora i tuoi scarti, ti rilassa…in pratica ti mantiene in vita……Non è sufficiente questo per amarla?

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lunedì 25 giugno 2012

Dinamiche di metapopolazione


Le metapopolazioni sono gruppi di sottopopolazioni che occupano aree discrete (tessere,frammenti,macchie,  aree) o "isole" di habitat idoneo,separate tra loro da habitat non idoneo,ma comunque parzialmente connesse da corridoi di dispersione.La sopravvivenza delle specie può dipendere più dalla capacità di dispersione ovvero dalla capacità di migrare da un'area ad un'altra che dalle nascite e dalle morti all'interno dell'area.Quando applichiamo i metodi di agricoltura naturale,nel nostro orto o campo,utilizzando le specie spontanee noi creiamo aree di sopravvivenza per le specie autoctone.In pratica il costruire una zona selvaggia nel nostro terreno non ha solo la funzione di garantire la sopravvivenza di quelle specie a noi utili,ma ha anche il ruolo di attirarle a noi.Secondo la mia esperienza, che dura da circa 10 anni, affiancata alle mie conoscenze biologiche posso affermare con certezza che la base per mantenere i "nostri aiutanti" a prescindere dalla specie dipende essenzialmente dalla copertura vegetale e dall'eterogeneità dell'ambiente che andiamo a creare.Aumentare le specie (animali e vegetali) nel sito creato,vuol dire aumentare la diversità biologica che come spesso ho detto funge da barriera nei confronti di parassiti e malattie.Difatti, sempre per esperienza, con il passare del tempo e l'instaurarsi della competizione,ho potuto notare un drastico calo delle problematiche.La risposta come ho scritto nei post precedenti risiede nelle reti alimentari.Le reti alimentari creano un equilibrio biologico che a sua volta riduce lo sviluppo eccessivo dei patogeni.Oggi come oggi,la difficoltà maggiore è dipesa principalmente dal trovare sia le piante che gli animali a noi utili.Questo a causa della distruzione degli habitat (argomenti già affrontati precedentemente).Inoltre,c'è un'altro problema: il clima.Il clima,come accennato è importantissimo sia per le piante che per gli animali.Costruire un ecosistema nel proprio terreno significa anche ammortizzare le escursioni termiche (in maniera limitata) dovute ai cambiamenti climatici.Questo perché la vegetazione funge da riparo sopratutto nei mesi estivi quando le temperature sono elevate.Le piante inoltre permettono all'acqua di permeare nel suolo,alimentando la falda freatica e alcune, sono note per loro capacità depurativa dell'ambiente.Non dimentichiamoci che il mondo animale e quello vegetale sono inscindibili, ovvero sono complementari e nessuno dei due vive senza l'altro.Riassumendo possiamo dire che le piante da frutto vanno poste assieme a piante autoctone, erbacee,arbustive ed arboree.Questo crea un ambiente eterogeneo che attira gli organismi utili.L'aumento degli stessi crea un equilibrio ecologico o biologico che a sua volta diviene una barriera nei confronti dei patogeni.

mercoledì 13 giugno 2012

I consigli di Masanobu

Una volta che si è deciso di coltivare in modo naturale,il primo problema che si presenta è dove, e che tipo di terra si vuole lavorare.Avere acqua nelle vicinanze aiuta.Il suolo deve essere nero e profondo.L'azienda agricola deve essere in grado di fornire tutti i materiali e le risorse essenziali.Oltre ai campi una completa fattoria naturale dovrebbe includere un bosco confinante.I boschi, o il bosco che circonda la fattoria naturale dovrebbe essere trattata come una riserva naturale,utilizzata come fonte diretta e indiretta di concime organico.L'obiettivo a lungo termine,coltivando senza fertilizzanti, sarebbe quello di creare suoli profondi e fertili.Ci sono diversi modi per farlo:

-seppellire direttamente grossa materia organica in profondità nel terreno, come per esempio tronchi o legname in genere
-migliorare gradualmente il suolo piantando erbe,alberi che inviano le loro radici in profondità
-arricchire la fattoria, trasportando le sostanze umiche prodotte dal bosco

Il bosco ha molte funzioni.Oltre a creare l'humus per arricchire il terreno esso crea un habitat per i nemici naturali dei parassiti.Questo sistema, è chiaramente vantaggioso e semplice per chi possiede molta terra.Anche nell'orto di casa si può applicare sebbene in forma più ridotta questo metodo lavorando per lo più con arbusti e erbe spontanee.Purtroppo,come spesso ho detto e per esperienza,molti credono e sono convinti che questi metodi non siano applicabili, perché esiste l'errata convinzione che le erbe spontanee siano di impiccio alle piante da noi coltivate.Purtroppo molti non si ricordano o non sanno, che le piante da noi coltivate (aldilà di modificazioni genetiche) vengono dalla natura e la "difesa umana",nonché la manipolazione genetica  le hanno rese deboli.Questo vuol dire che in termini di competizione,parassitismo e malattia, esse sono più vulnerabili.Ovviamente questi messaggi sono solo per coloro che come me, vogliono ridurre l'assimilazione di veleni (perchè purtroppo l'ambiente è di per se inquinato) e mangiare prodotti di qualità.Quante volte andiamo al supermercato sopratutto in inverno e mangiamo frutta nonché verdura che sono solo belli all'aspetto ma privi di sapore.Questo perchè il sapore non dipende solo dalla qualità,ma è anche funzione del tipo di terreno in cui coltiviamo i nostri prodotti.Il terreno è fondamentale per molti aspetti: resistenza alle malattie,sapore delle verdure, riduzione degli attacchi parassitari ecc.E i costi?Cosa costa l'utilizzo dei mezzi meccanici e dei prodotti chimici?Senza contare che come ho spesso detto, la distruzione della biodiversità porta ad un'alterazione dei cicli biogeochimici che alterano il clima e il sistema terra.Cosa costerà alle persone un domani non troppo lontano coltivare senza un clima ragionevole.Le piante come gli animali,sono temperatura dipendenti.E poi cosa arriva sulle nostre tavole?Prodotti che ormai sono più artifiziosi che naturali.Dalla semina,alla vendita vengono pompati con un sacco di prodotti.Vedo persone soddisfatte di avere un pomodoro da chilo,melanzane da due....ma cosa mangiano costoro?Ricordatevi che noi siamo ciò che mangiamo!