Premessa

Questo sito nasce con l’idea di sensibilizzare le persone in campo ambientale e in termini di biodiversità ,facendo altresì della mia passione un lavoro. Da anni cerco di trovare un’alternativa alle normali pratiche agronomiche e di utilizzare la flora spontanea per creare giardini e coltivare la terra affinchè attirino specie animali tanto preziose per l’equilibrio naturale degli ecosistemi. Purtroppo le pratiche agricole e la gestione territoriale, spesso, riducono sempre più le aree naturali ,con la conseguente distruzione degli habitat portando inevitabilmente ad un considerevole calo di biodiversità. Considerando questa situazione mi sono sempre chiesto che cosa potessi fare per rallentare questo processo. Ebbene, cominciai a pensare che ognuno di noi avrebbe potuto fare la sua parte. Come? Trasformando il proprio giardino o il proprio terreno in un area che si avvicinasse sempre più ad un ambiente naturale. Che cosa serve prima di tutto per poter fare questo? Tanta pazienza e passione! Vedete, per distruggere un’area naturale ci vuole un tempo che varia da qualche ora…a qualche mese….ma per ricostruirla, ci vogliono anni, soprattutto nelle zone in cui l’impatto antropico è stato notevole. E i costi? Prima di parlare di costi bisogna chiedersi perché è così importante mantenere la diversità biologica e la salvaguardia degli ecosistemi. E se io non amo la natura perché credo che non sia importante? Be……vediamo….la natura ti da l’ossigeno, ti da il cibo…ti da l’acqua…..lavora i tuoi scarti, ti rilassa…in pratica ti mantiene in vita……Non è sufficiente questo per amarla?

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lunedì 6 ottobre 2014

Inquinamento...effetto serra....e qualità dei prodotti.....


eutrofizzazione delle acque.....
Ho già parlato di questi argomenti, tranne della qualità dei prodotti e visto che quest'anno l'annata è stata particolarmente sfavorevole alle colture...ritengo sia un buon motivo per approfondire la cosa......Veniamo come sempre a dei concetti base......L'effetto serra porta a due inconvenienti che credo molti abbiano potuto notare.....la percezione che il sole invece di scaldare...scotti, durante le giornate soleggiate (si può notare non solo dalle scottature delle foglie nelle piante, ma anche dalla loro tendenza ad appassire.....)....e l'aumento delle precipitazioni, poichè più caldo c'è...più evapora acqua dagli oceani e più piove....incrementando le alluvioni tanto conosciute (anche se spesso accadono per mal gestione del territorio, aldilà del pericoloso effetto serra).Detto questo, sappiamo che l'acqua per le sue proprietà è in grado di legare chimicamente molte sostanze e in alta atmosfera lo fa, creandone di tossiche per gli organismi in genere.Ebbene esse cadono sul suolo e sulle piante con le precipitazioni.Quest'anno per l'intensificarsi delle piogge acide, molte piante sono state defogliate e molta frutta è marcita....la defogliazione delle piante porta alla morte o comunque ad una notevole sofferenza per la pianta poichè il cibo viene prodotto attraverso la fotosintesi.Quindi...più un area è inquinata e più le sostanze tossiche entrano in soluzione attraverso il ciclo dell'acqua.....quindi se da una parte pensiamo di allontanarle attraverso ciminiere e biciclettate...dall'altra, attraverso le precipitazioni non solo ci prendiamo le nostre, ma ahimè anche quelle degli altri, perchè le perturbazioni come ben sapete si spostano....Come già detto, tutti gli organismi sono soggetti a fattori limitanti...ovvero tollerano variazioni molto limitate dell'ambiente....Quando ho detto che ci sarà una crisi alimentare mondiale, non l'ho detto per come spesso posso passare, per pessimismo, ma perchè sono sempre più convinto che essa ci sarà...le multinazionali e i potenti ingannano i popoli, distraendoli con la tv, e finte riunioni e protocolli vari (che nessuno poi rispetta) che comunque non risolvono i problemi alla radice...Anche la permacultura, a dir la verità non risolverà il problema, perchè contro l'inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici...si può ben poco....però cambiare le nostre abitudini, può fare la differenza...piantare alberi, non comprare più prodotti chimici, fare la raccolta differenziata,informarsi, non gettare rifiuti nel suolo....spegnere la tv, leggere qualche libro in più.....sono tutti piccoli passi che possono portare ad un inversione di marcia.....non abbiamo più molto tempo....anzi forse abbiamo già superato il punto di non ritorno, ma come si dice, la speranza è l'ultima a morire....Per quanto riguarda la qualità dei prodotti, parlerò nel prossimo post, perchè volevo sottolineare come vi sia una relazione tra ciò e le malattie in genere....buona riflessione.

martedì 22 aprile 2014

immagini agricoltura naturale

pianta di pesco nata da seme con pesche...era ammalata ed è guarita da sola applicando il sistema naturale

ecco la malattia del pesco che lascia le sue cicatrici, ma che non ha comportato problematiche serie alla pianta
frumento 2014...anche se ha una malattia fungina, non è stata compromessa la qualità
anche se c'è molto pidocchio, la pianta è vigorosa e larve di sirfidi sono già all'opera
piante di bietola autoseminate...secondo il principio di selezione naturale...

Masanobu Fukuoka


giovedì 17 aprile 2014

La selezione naturale, realtà o fantasia?




Molti quando sentono parlare di evoluzione o selezione naturale, pensano subito che sia una “bufala umana”....una menzogna che non ha ne capo ne coda, soffermandosi come spesso mi sento dire sulla parola teoria, che per il linguaggio comune non ha nulla di certo. In realtà, non è una teoria, ma una realtà. Anzi io credo che sia stata un colpo di genio da parte di chi l’ha “inventata”, (che sia stato Dio o la natura dell’universo), perché permette alle specie di adattarsi alle diverse perturbazioni, umane e naturali. Quello che intuì masanobu, a suo tempo, fu che questa caratteristica della vita, risulta essere indispensabile per il buon funzionamento della stessa. Prima però di vedere nel dettaglio questa cosa, darò un’infarinatura sull’argomento. La selezione naturale, è il processo attraverso il quale determinate modifiche “favorevoli” divengono sempre più comuni da una generazione all’altra. L’evoluzione invece, è la trasformazione di organismi primitivi, in organismi sempre più differenziati e complessi che nel tempo nascono per mezzo della pressione naturale. Ora come tutti gli argomenti, c’è una vastità di notizie da poter aggiungere allo stesso, ma io mi limiterò solo ad alcuni aspetti. Quando ho affrontato l’evoluzione dell’ecosistema non ho fatto altro che mettere in evidenzia proprio questo concetto. Noi sappiamo che il mondo è caratterizzato da diversi tipi di suolo, e di clima. Quindi ciò comporta una diversificazione strutturale e fisiologica per la sopravvivenza di una specie (evoluzione più selezione). La produzione del seme, permette di avere una variabilità genetica, ovvero un codice genetico talmente vario da poter garantire secondo statistica almeno la sopravvivenza di qualche individuo sotto la pressione naturale. Facciamo un esempio. Ipotizziamo di seminare un qualsiasi ortaggio, in mezzo ad altre piante, selvatiche o non. I semi seminati verranno gettati un po’ qua un po’ la in maniera disordinata. Noi sappiamo che perché un seme germini servono però determinate condizioni ambientali....come la luce, l’umidità la temperatura, lo spazio ecc....Ebbene di questi semi, in condizioni favorevoli, ne possono nasce un po’, tutti, o neanche uno..... La competizione con altre specie o la non competizione come nel caso dell’orticultura moderna...favoriscono determinati caratteri piuttosto che altri...in pratica li stiamo sottoponendo a selezione.....si parla di selezione naturale, se essa proviene dall’ambiente, mentre si parla di selezione artificiale se essa avviene per mezzo dell’uomo. L’intuizione di masanobu, che io appoggio, fu proprio che l’addomesticamento eccessivo di alcune specie vegetali, le ha rese talmente dipendenti dalla mano dell’uomo che la loro sopravvivenza è oggi garantita solo da particolari pratiche di lavorazione, avendo perso quei caratteri che le rendevano per certi aspetti selvatiche o competitive....questo ha comportato così un aumento dei costi nonché una debolezza delle stesse nei confronti di malattie e parassiti, come già ho sostenuto diverse volte. Anche se può sembrare di poco conto, l’argomento selezione è molto importante, anche perchè stiamo entrando nell’era dell’ogm che io certamente non approvo. Le soluzioni alle crisi alimentari, ai problemi ambientali ci sono, il problema è che le persone non sono informate o istruite e gli interessi economici vengono prima di tutto. Siamo noi che dobbiamo imparare dalla natura e non il contrario.....(mi scuso per l'immagine non troppo chiara)

domenica 26 gennaio 2014

Il Ciclo ossigeno-etilene




Come avete potuto notare, mi sono soffermato diverse volte sul suolo, anche in maniera un po’ ripetitiva. Questo perché,  come per una costruzione di un edificio, si parte sempre dalle fondamenta. Se non ci sono buone fondamenta, la costruzione rischia di cadere a pezzi nonostante magari il resto sia fatto a regola d’arte. Ho detto anche che è importante lasciare i residui nel suolo, perché essi assieme a microrganismi, batteri e funghi, costituiscono un importante sistema ciclico. Approfondendo l’argomento, si può riassumere dicendo che esiste un complesso ecosistema nel suolo che si preoccupa di rendere gli elementi nutritivi necessari alle piante in maniera assimilabile alle stesse. In verità, tra piante e organismi vi è un intenso interscambio poiché anche le piante a loro volta, stimolano la proliferazione dei microrganismi del suolo emettendo essudati radicali, ovvero nutrono gli stessi, con carboidrati e zuccheri semplici. Uno dei processi più affascinanti della vita microbica è il ciclo ossigeno-etilene. Le piante come detto, cedono al suolo sotto forma di essudati e foglie circa il 25% dei composti carboniosi. Quella parte di suolo laddove le radici delle piante crescono, viene chiamata rizosfera e in questo strato, prolificano i microrganismi, in siti chiamati per l’appunto micrositi. Per ragionamento, se noi abbiamo più disponibilità di cibo, potremmo aumentare quello che è il numero di individui. Quindi le piante nutrendo i batteri del suolo, non fanno altro che aumentarne il numero. Questo porta ad un consumo elevato di ossigeno (ricordo che l’ossigeno è nella rizosfera per mezzo delle radici e di altri organismi. Ciò non avviene in terreni compatti), facendo divenire i micrositi ,anaerobici, quindi privi di ossigeno. A questo punto, in assenza di ossigeno, si produce etilene (un gas, utilizzato anche per far maturare la frutta e non solo…..)La produzione di etilene e quindi la sua presenza rende così inattivi i microrganismi del suolo. Quando si verifica questa condizione, la richiesta di ossigeno diminuisce e quindi piano piano, la quantità di ossigeno nei micrositi comincia ad aumentare di nuovo, bloccando la produzione di etilene. Come si può constatare è una fase ciclica. Non mi addentrerò troppo nell’argomento, poiché è un ciclo complesso, inoltre potete trovare diversi siti che spiegano in maniera più esaustiva questo processo. Vi basti sapere, che questo ciclo e quindi i loro prodotti, permettono l’assimilazione dei composti inorganici (quelli che voi comprate sotto forma di concimi chimici)……disponibili alle piante attraverso diverse reazioni chimiche e che l’etilene, è un regolatore essenziale dell’attività dei microrganismi del suolo, influenzando la velocità con cui la materia organica viene decomposta, cioè permettendo quindi il riciclo dei nutrienti  delle piante e diminuendo l’incidenza delle patologie vegetali. Un suolo disturbato, o pulito, come spesso accade nei giardini pubblici o privati (ormai divenuta una forma culturale più che una forma corretta di gestione), è privo di questo ciclo, poiché il precursore dell’etilene deriva dalle foglie cadute. Inoltre l’aratura cambia anche la composizione chimica del suolo favorendo alcuni tipi di batteri piuttosto che altri. Quindi come spesso ho detto la natura non si può scindere….le regole naturali non sono state stabilite da noi. Noi le vogliamo dominare, sovvertire e sostituire, ma ciò è presuntuoso. Detto questo allaccio questo argomento allo strato umico. Si può tranquillamente affermare che nulla è frutto di casualità, ma che anzi, tutto ha un significato. Lo strato umico derivato dal materiale vegetale contribuisce ad alimentare il ciclo ossigeno etilene, permette l’assorbimento dell’acqua da parte dello stesso, poiché l’humus per la sua struttura e composizione agisce come una spugna…alimenta funghi e batteri e altri artropodi. Ora pensate come la natura, attraverso tutti questi cicli…..e attraverso le reti alimentari fornisca gratuitamente tutte queste (mi riferisco all'auto fertilità della terra) cose alle persone e mantenga sulla superficie del pianeta la vita, alla quale noi non abbiamo aderito, alla quale noi abbiamo dato solo un valore economico…. poiché questi cicli, come ho ripetuto più volte, essendo stati alterati, sono stati sostituiti dai processi umani che comunque oltre ad essere distruttivi hanno un costo che non tutti si possono permettere…quindi noi tutti paghiamo ciò, che potremmo avere gratuitamente.

lunedì 6 gennaio 2014

L’erosione accelerata del suolo





Nelle regioni a clima umido, che presentano una copertura continua di foreste, di arbusti, o di praterie, la lenta rimozione del suolo fa parte dei processi geologici naturali di denudazione del rilievo ed è un fenomeno sia inevitabile che generale. In condizioni di stabilità naturale la velocità dell’erosione in regioni a clima umido è sufficientemente lenta da permettere che si formi e si mantenga un suolo con orizzonti distinti, rendendo possibile lo sviluppo della vegetazione. I pedologi definiscono questa situazione come condizione geologica normale. La velocità dell’ erosione del suolo può d’altra parte essere enormemente accresciuta dalle attività antropiche  e da eventi naturali eccezionali sino ad innescare uno stato di erosione accelerata, nel quale il suolo viene asportato più velocemente di quanto essa non possa formarsi. Tale situazione si verifica generalmente quando avvengono variazioni nelle condizioni della copertura vegetale e dello stato fisico della superficie del terreno. La distruzione della vegetazione in seguito al disboscamento, per la messa a coltura del terreno, o in seguito ad incendi di foreste, è responsabile delle grandi variazioni nei rapporti fra le quantità d’acqua che si infiltrano e quelle che scorrono in superficie. Viene infatti a mancare l’intercettazione delle gocce di pioggia da parte degli steli e delle chiome degli alberi , nonché la copertura protettiva che era fornita dalle foglie e dai rami caduti. Conseguentemente la pioggia cade direttamente sul suolo nudo. Una caratteristica importante dei suoli in condizioni di stabilità è che la capacità d’infiltrazione è normalmente elevata all’inizio di una pioggia preceduta da un periodo asciutto, ma decresce rapidamente man mano che la pioggia continua a cadere ed a infiltrarsi nel suolo. Dopo alcune ore la capacità d’infiltrazione del suolo diviene pressoché costante. L’elevata infiltrazione d’acqua nella fase iniziale della precipitazione e rapidità con cui tale infiltrazione diminuisce dipendono dalle modalità con cui le cavità del suolo vengono ostruite da particelle provenienti da monte o tendono a chiudersi man mano che le argille colloidali assorbono acqua a si rigonfiano. Molti tipi di intervento artificiale sui suoli naturali tendono a diminuire le capacità d’infiltrazione e ad aumentare i deflussi superficiali. Le attività agricole tendono a lasciare il suolo esposto agli agenti esogeni così che la pioggia battente ostruisce rapidamente i pori del suolo. Anche gli incendi, distruggendo la vegetazione e la lettiera superficiale, espongono il suolo all'azione battente dell’acqua.