Premessa

Questo sito nasce con l’idea di sensibilizzare le persone in campo ambientale e in termini di biodiversità ,facendo altresì della mia passione un lavoro. Da anni cerco di trovare un’alternativa alle normali pratiche agronomiche e di utilizzare la flora spontanea per creare giardini e coltivare la terra affinchè attirino specie animali tanto preziose per l’equilibrio naturale degli ecosistemi. Purtroppo le pratiche agricole e la gestione territoriale, spesso, riducono sempre più le aree naturali ,con la conseguente distruzione degli habitat portando inevitabilmente ad un considerevole calo di biodiversità. Considerando questa situazione mi sono sempre chiesto che cosa potessi fare per rallentare questo processo. Ebbene, cominciai a pensare che ognuno di noi avrebbe potuto fare la sua parte. Come? Trasformando il proprio giardino o il proprio terreno in un area che si avvicinasse sempre più ad un ambiente naturale. Che cosa serve prima di tutto per poter fare questo? Tanta pazienza e passione! Vedete, per distruggere un’area naturale ci vuole un tempo che varia da qualche ora…a qualche mese….ma per ricostruirla, ci vogliono anni, soprattutto nelle zone in cui l’impatto antropico è stato notevole. E i costi? Prima di parlare di costi bisogna chiedersi perché è così importante mantenere la diversità biologica e la salvaguardia degli ecosistemi. E se io non amo la natura perché credo che non sia importante? Be……vediamo….la natura ti da l’ossigeno, ti da il cibo…ti da l’acqua…..lavora i tuoi scarti, ti rilassa…in pratica ti mantiene in vita……Non è sufficiente questo per amarla?

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giovedì 22 marzo 2012

Che relazione c’è tra gli organismi e cicli biogeochimici?


Per capire ancor di più le cose dette in precedenza bisogna sapere in particolare quali sono i cicli biogeochimici. Dato che i cicli dei nutrienti implicano sia gli organismi viventi che l’ambiente fisico, essi sono anche indicati come cicli biogeochimici. Tra i cicli gassosi troviamo il ciclo dell’azoto, il ciclo dell’acqua e il ciclo del carbonio. Prima di dare un’occhiata ai cicli gassosi ,parliamo un attimo dell’atmosfera.
L’atmosfera
L’atmosfera è composta da un miscuglio di gas che circondano la terra. Essa raggiunge la massima densità al livello del mare e diminuisce rapidamente di spessore verso l’alto. Il 97% si trova entro i primi 29 km dalla superficie della terra, e il limite superiore può approssimativamente essere posto ad un’altitudine di 10.000 km. Dalla superficie terrestre fino ad un’altitudine  di circa 80 km la composizione chimica è omogenea ed è costituita da azoto con il 78%, e ossigeno con circa il 21%.Il rimanente è costituito da argon e altri gas. L’anidride carbonica  sebbene sia presente con solo circa lo 0,033% è un gas molto importante per la sua attitudine ad assorbire calore, così da permettere il riscaldamento della bassa atmosfera per mezzo della radiazione termica proveniente dal sole e dalla superficie terrestre.
Ciclo dell’azoto
La principale riserva di azoto è l’atmosfera, che come detto ne contiene il 78 %.Tuttavia la maggior parte dei viventi non può usare l’azoto elementare presente nell’atmosfera per la sintesi di amminoacidi e di altri composti azotati e perciò dipende da composti più reattivi dell’azoto, quali l’ammonio e il nitrato presenti nel suolo. Sfortunatamente questi composti non sono abbondanti come l’azoto gassoso. Così, la carenza di azoto nel suolo è spesso il più importante fattore limitante per la crescita delle piante. Il processo mediante il quale questa limitata quantità di azoto circola e ritorna in ciclo attraverso gli organismi viventi è conosciuto come ciclo dell’azoto. Le principali tappe di questo ciclo sono l’ammonificazione, la nitrificazione, e l’assimilazione. Gran parte dell’azoto presente nel suolo deriva dalla materia organica morta: qui l’azoto è presente sotto forma di composti organici complessi quali proteine, amminoacidi, acidi nucleici e nucleotidi. Questi composti azotati, sono generalmente decomposti velocemente in composti più semplici dai batteri saprofiti del suolo e dai funghi. Questi organismi incorporano l’azoto negli amminoacidi e nelle proteine e rilasciano l’azoto in eccesso sotto forma di ioni ammonio in un processo noto con il nome di ammonificazione. Successivamente in alcuni suoli i batteri  nitrificanti convertono l’ammonio, in nitrito e quindi in nitrato. I batteri del genere Nitrosomonas  convertono l’ammonio in nitriti e quelli del genere nitrobacter , convertono i nitriti in nitrati. Il nitrito è tossico per le piante, ma raramente si accumula nel terreno. Mentre il nitrato, è la forma nella quale tutto l’azoto è assorbito dalla maggior parte delle piante.
La nitrificazione  è fortemente favorita dalla pratica dell’aratura che promuove l’ossidazione (apporto di ossigeno al terreno).Inoltre, la maggior parte dei fertilizzanti azotati in commercio contengono ioni ammonio o urea che nel terreno si degrada a ioni ammonio. Lo ione ammonio è convertito a nitrato per nitrificazione.( Su questa ultima parte accenderò un intenso dibattito).
L’azoto entra continuamente nell’atmosfera grazie all’azione di batteri denitrificanti ed altrettanto continuamente ritorna nel ciclo attraverso l’azione di batteri azoto-fissatori. Il processo di denitrificazione è un processo anaerobio (assenza di ossigeno), in cui il nitrato è ridotto a forme gassose, quali l’azoto molecolare e il protossido di azoto che ritornano in atmosfera. Questo processo è effettuato da numerosi microrganismi. E’ noto da lungo tempo che le condizioni di carenza di ossigeno necessarie per la denitrificazione sono tipiche dei suoli inondati e di habitat quali le paludi e gli acquitrini, o all’interno di aggregati del terreno in assenza di acqua in eccesso. La disponibilità di materia organica fresca facilmente decomponibile fornisce la fonte di energia richiesta ai batteri denitrificanti e, se le altre condizioni sono favorevoli, promuove la denitrificazione. Il processo di fissazione dell’azoto è il processo attraverso il quale l’azoto atmosferico è ridotto (aggiungo idrogeni), ad ammonio reso disponibile per l’incorporazione in composti organici per formare amminoacidi e altri composti azotati. La fissazione dell’azoto, che può essere effettuata solo DA ALCUNI BATTERI , E’ UN PROCESSO DAL QUALE DIPENDONO TUTTI GLI ORGANISMI VIVENTI, così come la maggior parte degli organismi viventi dipende dalla fotosintesi per l’energia loro necessaria. I batteri azoto fissatori possono essere classificati in base al tipo di metabolismo trofico: quelli che vivono liberi (non simbionti) e quelli che vivono in associazioni simbiontiche con alcune piante vascolari.


A livello globale, il ciclo del carbonio ed il ciclo dell’acqua sono i cicli biogeochimici più importanti dato che il carbonio è l’elemento di base per la vita e l’acqua è indispensabile per ogni organismo vivente. Entrambi i cicli sono caratterizzati da pool di riserva atmosferici piccoli, ma molto attivi, che sono vulnerabili alle perturbazioni provocate dall’uomo che, a loro volta possono cambiare le condizioni metereologiche ed il clima influenzando pesantemente le condizioni di vita sulla Terra.

Ciclo dell’acqua
Il ciclo dell’acqua implica il movimento dell’acqua per evaporazione dagli oceani, la riserva più grande, all’atmosfera, la riserva più piccola, quindi attraverso le precipitazioni (piogge) essa cade sulla superficie terrestre e a seguito di infiltrazioni e scorrimenti sui continenti, ritorna agli oceani .Parte dell’acqua che precipita al suolo  ritorna direttamente in atmosfera a seguito dell’evapotraspirazione della vegetazione e dell’evaporazione. La riserva di acqua della Terra è stabile e usata più e più volte. La maggior parte dell’acqua (98%) si trova negli oceani, nei laghi e nei fiumi. Del rimanente 2%,una parte si trova sotto forma di ghiaccio nelle calotte polari e nei ghiacciai, una parte si trova nel suolo, una parte nell’atmosfera come vapore, e una parte nella biomassa degli organismi. La radiazione solare compie il lavoro dell’evaporazione negli oceani, laghi, fiumi e dalla superficie umida del suolo nonché dai corpi degli organismi viventi riportando l’acqua nell’atmosfera da dove essa ricade sotto forma di pioggia. L’evaporazione è maggiore delle precipitazioni sugli oceani e questo determina un flusso netto di vapor d’acqua, trasportato dal vento ,dall’oceano verso le terre emerse. Più del 90% dell’acqua evaporata sulle terre emerse deriva dalla traspirazione (l’evaporazione dell’acqua dal terreno più la traspirazione delle piante è definita evapotraspirazione).Una parte dell’acqua che cade sul terreno percola attraverso il suolo fino a raggiungere una zona di saturazione. Nella zona di saturazione tutti i pori e le spaccature della roccia sono pieni d’acqua. Sotto la zona di saturazione c’è la roccia compatta nella quale l’acqua non può penetrare. La superficie superiore della zona di saturazione è la falda freatica.
Ciclo del carbonio
Il ciclo del carbonio è legato prevalentemente  alla variazione di co2 nel ciclo. L’uso dei combustibili fossili, insieme con l’agricoltura e la deforestazione determina l’aumento di co2 nell’atmosfera. Può sembrare sorprendente che l’agricoltura provochi una perdita netta di co2,ma questo avviene poiché la co2 fissata dalle colture non compensa la co2 rilasciata dal suolo, soprattutto  a seguito di frequenti arature. Le foreste, per esempio sono trappole per il carbonio, per cui la riforestazione su larga scala potrebbe ridurre la velocità del riscaldamento globale. In pratica la co2 è inglobata negli organismi (come altre molecole o sostanze) sotto forma di biomassa. Basta guardarci intorno per capire come le istituzioni e le persone abbiano capito questo! Il mare, è un tampone della co2 atmosferica molto importante, poiché il mare e l’atmosfera sono in equilibrio tra di loro. La co2 nel mare si trova sotto forma di carbonati e bicarbonati. Tornando al discorso del disequilibrio, l’effetto serra è un altro buon esempio per  evidenziare come un’alterazione degli ecosistemi porti ad un svantaggio globale. L’effetto serra consiste nel surriscaldamento del clima della Terra attribuito all’aumentata concentrazione di co2 e altri inquinanti gassosi nell’atmosfera. Essi assorbono le radiazioni infrarosse emesse dalla terra, riscaldata dal sole, e riflettono la maggior parte dell’energia termica assorbita verso la Terra determinando in tal modo il riscaldamento globale.
Tra i cicli sedimentari troviamo il ciclo del fosforo.
Ciclo del fosforo
Il ciclo del fosforo è un po’ più semplice del ciclo dell’azoto poiché il fosforo si trova in poche forme chimiche. Tende a circolare con le sostanze organiche in forma di fosfato (po4) e dopo la decomposizione il fosfato risulta di nuovo disponibile per le piante. La più grande riserva del fosforo è rappresentata dai depositi di apatite (minerale) formatisi nelle ere geologiche. Le attività umane accelerano il tasso di perdita del fosforo rendendo questo ciclo sempre meno ciclico.



Ora, dopo aver  discusso sui cicli biogeochimici, spostiamo per un attimo la nostra attenzione sul suolo.

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