Premessa

Questo sito nasce con l’idea di sensibilizzare le persone in campo ambientale e in termini di biodiversità ,facendo altresì della mia passione un lavoro. Da anni cerco di trovare un’alternativa alle normali pratiche agronomiche e di utilizzare la flora spontanea per creare giardini e coltivare la terra affinchè attirino specie animali tanto preziose per l’equilibrio naturale degli ecosistemi. Purtroppo le pratiche agricole e la gestione territoriale, spesso, riducono sempre più le aree naturali ,con la conseguente distruzione degli habitat portando inevitabilmente ad un considerevole calo di biodiversità. Considerando questa situazione mi sono sempre chiesto che cosa potessi fare per rallentare questo processo. Ebbene, cominciai a pensare che ognuno di noi avrebbe potuto fare la sua parte. Come? Trasformando il proprio giardino o il proprio terreno in un area che si avvicinasse sempre più ad un ambiente naturale. Che cosa serve prima di tutto per poter fare questo? Tanta pazienza e passione! Vedete, per distruggere un’area naturale ci vuole un tempo che varia da qualche ora…a qualche mese….ma per ricostruirla, ci vogliono anni, soprattutto nelle zone in cui l’impatto antropico è stato notevole. E i costi? Prima di parlare di costi bisogna chiedersi perché è così importante mantenere la diversità biologica e la salvaguardia degli ecosistemi. E se io non amo la natura perché credo che non sia importante? Be……vediamo….la natura ti da l’ossigeno, ti da il cibo…ti da l’acqua…..lavora i tuoi scarti, ti rilassa…in pratica ti mantiene in vita……Non è sufficiente questo per amarla?

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sabato 31 marzo 2012

Magnificazione biologica


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Pochi sanno che lungo le catene alimentari alcune sostanze piuttosto che essere disperse vengono concentrate. La concentrazione lungo le catene alimentari è definita come magnificazione biologica. Porto l’esempio di un famoso prodotto chimico,il DDT (anche se parlo in generale dei pesticidi e diserbanti chimici) e che in Italia è stato bandito, ma viene utilizzato ancora in altri paesi(chissà con cosa è prodotta la frutta e la verdura che importiamo!). In passato,gli specialisti del controllo degli insetti cercarono di utilizzare concentrazioni che non risultassero direttamente letali per pesci e altri organismi, ma non furono in grado di valutare gli effetti negativi sui processi ecologici e la tossicità a lungo termine dei residui di questo prodotto. Invece di disperdersi e diluirsi in mare, come alcuni avevano previsto, i residui tossici adsorbiti dalle particelle di detrito si concentrarono nei tessuti dei detritivori e dei piccoli pesci e ancora di più nei predatori in cima alla catena alimentare, come gli uccelli ittiofagi. Da un’analisi a posteriori, lo studio sul modello della catena alimentare del detrito indica che qualsiasi sostanza adsorbita prontamente dalle particelle di detrito e di suolo e poi ingerita dagli organismi viene concentrata dal processo di ingestione-reingestione che si verifica lungo la catena alimentare del detrito. La magnificazione si verifica nei pesci e negli uccelli a causa della tendenza di queste sostanze di accumularsi nei tessuti adiposi (anche l'uomo è soggetto alla magnificazione). L’uso diffuso di queste, ha determinato l’eliminazione quasi completa delle popolazioni di uccelli predatori, quali falchi pescatori, falchi pellegrini e pellicani e dei detritivori quali granchi. Alcuni metalli pesanti, quali il cadmio, il piombo, che sono molto frequenti nelle acque reflue urbane a causa dei processi industriali in un’area urbana o in bacini idrogeografici, possono andare incontro alla magnificazione biologica lungo la catena alimentare. Aggiungiamoci anche l’agricoltore(per fortuna non tutti) che lavano le botti o rilasciano i pesticidi nei fiumi, come mi è capitato di osservare. Ora avete capito il perché ho affermato che alcuni “prodotti inquinati” finiscono nelle nostre tavole! Ecco un’altra ragione per cui io non pesco più e non mangio più il pesce delle nostre acque interne!

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